spamLa posta “spazzatura” (spam) è come una maledizione. Tutti la detestano proprio perchà adorano la posta elettronica.

Una ricerca condotta da Pricewaterhouse Coopers ha evidenziato che l’83% degli utenti usa Internet per usufruire della posta elettronica. Se si trovassero su un’isola deserta, la stragrande maggioranza rinuncerebbe a libri, radio e televisione per avere un collegamento Internet.

Nella relazione Opt-in Email Gets Personal, Forrester Research ha rivelato che la posta elettronica opt-in (richiesta dal destinatario) è destinata a diffondersi a “macchia d’olio”. I ricercatori ritengono che l’applicazione di questo tipo di posta elettronica al marketing sarà fonte di un vero e proprio “boom” perchà le imprese saranno attratte dalle elevate percentuali di risposta, dalla convenienza dello strumento e dalla facilità con la quale qualsiasi azienda, piccola o grande, può avviare un’attività basandosi su tali messaggi.

Spam la posta elettronica da odiare:

La posta elettronica è una vera meraviglia perchà è comoda. Si possono inviare messaggi quando si vuole e leggerli quando si ha tempo. Chi li riceve può rispondere anche in piena notte fonda senza che il destinatario trovi ciò irritante.

Per i veterani di Internet, gli spam sono una maledizione. Si tratta dell’apocalittica dimostrazione della commercializzazione del cyberspazio. La posta elettronica rappresenta per ogni individuo uno spazio personale nel quale interagire con amici e colleghi. Gli spam sono annunci pubblicitari che spuntano improvvisamente davanti agli occhi invadendo questo spazio privato. Nell’elenco della posta in arrivo, spiccano subito come una macchia”.
Ecco la definizione presente in Whatis.com: Lo spam è un messaggio di posta elettronica indesiderato, di solito inviato senza previa richiesta a un gran numero di destinatari. Solitamente gli spam vengono creati e spediti da aziende che cercano di accrescere il proprio giro d’affari attraverso l’utilizzo di programmi per l’invio di grandi quantitativi di posta elettronica; tuttavia, possono anche essere inviati da un privato. Nessuno ama ricevere spam e perciò si ritiene che sia cattiva educazione inviarli. La regola è questa: se si invia della posta elettronica non richiesta a un gruppo di persone si sta mandando uno spam.
Tanto per capirsi meglio: gli spam sono messaggi di posta elettronica spediti in massa e non richiesti.

Una deduzione illogica

Una società potrebbe obiettare che ricevere messaggi di posta elettronica è bello, che conoscere le ultime grandi offerte è bellissimo e che è ovvio che anche gli altri vogliano conoscerle. Allora si pensi per un attimo alle possibili conseguenze sul Web se ogni azienda degli Stati Uniti (per non parlare del mondo) decidesse di inviare a tutti un breve messaggio una volta all’anno. Solo uno. Solo uno all’anno.
Considerando che esistono 12 milioni di aziende negli Stati Uniti e che un anno è composto da 365 giorni, ci si chieda se sarebbe divertente ricevere 1.370 messaggi all’ora. E se si possiede qualche conoscenza tecnica, si immagini l’ampiezza di banda necessaria per supportare simili trasmissioni

La comunità di Internet ha soprannominato questo metodo “invio di spam”, dal nome di un famoso sketch televisivo inglese in cui l’abituale cliente di un ristorante ordina pi e pi volte, tanto da rasentare il limite della follia, un prodotto inscatolato (il tonno di marca “spam” appunto) disponibile in commercio e denominato, appunto, “Spam”.

Se mandare posta elettronica non richiesta è vietato, com’è possibile far conoscere un messaggi al mondo là fuori? Usando una cosa chiamata posta elettronica autorizzata o posta elettronica “opt-in”.